Il nuovo testamento richiesto al Padre, che costituisce la Santa Sede erede universale di tutti i beni, mobili ed immobili, ha come scopo fondamentale di togliere di mezzo l' ente giuridico auspicato dal Padre per la continuita' dell' Opera.
Vengono sottoposti alla firma di Lui due documenti: un nuovo testamento, che costituisce la Santa Sede erede universale, e, in alternativa, un " legato " sempre a favore della Santa Sede, di tutti i titoli, valori, crediti.
E' il 10 Maggio 1964.
Il Padre chiede un giorno di tempo per la riflessione ( cioe' di preghiere allo Spirito Santo ) e l' 11 Maggio firma tutt' e due i documenti, lasciando ai superiori la facolta' di scelta.
I superiori scelgono il testamento.
Ma per i superiori resta il chiodo grosso di riuscire ad ottenere una dichiarazione da cui risulti che non sono stati mai usati mezzi coercitivi nei confronti della Sua liberta' fisica e ministeriale.
Il primo tentativo fatto nel Gennaio del 1964, come si e' visto, e' andato fallito.
Allora l' amministratore ricorre ad un ripiego: toglie tante delle limitazioni della liberta' tuttora in vita ( viene rimandato al suo paese padre Rosario, guardiano; viene tolta la clausura alla vecchia sagrestia; cosi' che le donne possano riavvicinare il Padre; viene consentito al Padre di tornare dopo tre anni, a celebrare le funzioni Pasquali; viene tolta la durata cronometrica delle confessioni; i confratelli possono tornare a servirGli la Messa; viene consentito l' aiuto ed il sostegno al Padre in caso di necessita'.


Dopo questo ripristino di un po' di normalita', viene sottoposta al Padre una dichiarazione ( 16 Dicembre 1964 )di godimento di liberta'.
La dichiarazione e' formulata diplomaticamente: in essa si dice che il Padre gode " ora " di liberta' che trova nelle autorita' comprensione, che non conosce persecutori.
Invitato a firmare " per il bene dell' Ordine e della Chiesa ", il Padre firma.


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